UNA NUOVA RICERCA DIMOSTRA CHE IL CONSUMO RIDUCE
IL RISCHIO DI MORTALITÀ DEL 40% - “ELEVATE QUANTITÀ
DI SALMONE, MERLUZZO BIANCO E ASINELLO RIDUCONO
DEL 38% IL RISCHIO DI MORTE NELLE DONNE AFFETTE DA MORBO DI ALZHEIMER, MENTRE DIMINUISCE DEL 37% IL RISCHIO PER GLI UOMINI DI MORIRE PER MALATTIE
CRONICHE DEL FEGATO” MA ATTENZIONE A COME LO SI CUCINA !
Mangiare pesce riduce il rischio di mortalità del 40%. Secondo una ricerca cinese, elevate quantità di salmone, merluzzo bianco e asinello riducono del 38% il rischio di morte nelle donne affette da morbo di Alzheimer, mentre una dieta a base di pesce diminuisce del 37% il rischio per gli uomini di morire per malattie croniche del fegato.
grigliato o al forno: mai la frittura, che aumenta il rischio
di morte per complicazioni cardiache o polmonari.
Si ritiene che questo sia dovuto al fatto che la frittura sia alla base dello sviluppo di acidi grassi trans, che aumentano i livelli di calorie nei pasti.
I risultati della ricerca, inoltre, suggeriscono che gli uomini che mangiano una maggiore quantità di pesce hanno il 10% di probabilità in meno di morire per malattie cardiache, il 6% in meno di cancro e il 20% in generale in meno rispetto a quelli che mangiano poco pesce. Una dieta a base di pesce, infine, riduce anche il rischio per le donne di morire di malattie cardiache del 10%.
Pesce, omega-3 e cuore. Un tris che ormai conosciamo
bene, per gli effetti protettivi di questo alimento nel ridurre il
rischio di malattie cardiovascolari.
bene, per gli effetti protettivi di questo alimento nel ridurre il
rischio di malattie cardiovascolari.
Ma sembra proprio che i suoi benefici non finiscano qui: ora
un ampio studio, condotto su oltre 400mila persone e
pubblicato sul Journal of Internal Medicine, rivela che il
consumo di pesce allunga la vita, riducendo il rischio di
mortalità precoce per tutte le cause, in modo dose-
dipendente, quindi più se ne mangia, meglio è.
un ampio studio, condotto su oltre 400mila persone e
pubblicato sul Journal of Internal Medicine, rivela che il
consumo di pesce allunga la vita, riducendo il rischio di
mortalità precoce per tutte le cause, in modo dose-
dipendente, quindi più se ne mangia, meglio è.
Il pesce allunga la vita
Per lo studio, i ricercatori hanno selezionato un campione di
circa 420mila persone - approvato dall'Istituto di revisione
degli studi speciali del National Cancer Institute degli Usa -
depennando invece chi era affetto da malattie cardiache o
ictus, patologie renali allo stadio terminale e chi era in
condizioni di salute precarie.
Anzi, sembra possa addirittura mettere a rischio la loro
salute, aumentando il rischio di morte per tutte le cause.
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circa 420mila persone - approvato dall'Istituto di revisione
degli studi speciali del National Cancer Institute degli Usa -
depennando invece chi era affetto da malattie cardiache o
ictus, patologie renali allo stadio terminale e chi era in
condizioni di salute precarie.
Gli esperti hanno quindi seguito per 16 anni 240.729 uomini
e 180.580 donne (di questi nel periodo complessivo delle
indagini sono morti 54.230 uomini e 30.882 donne),
suddividendo il campione in gruppi di assunzione totale di
pesce per valutare le caratteristiche dietetiche e lo stile di
vita dei partecipanti.
e 180.580 donne (di questi nel periodo complessivo delle
indagini sono morti 54.230 uomini e 30.882 donne),
suddividendo il campione in gruppi di assunzione totale di
pesce per valutare le caratteristiche dietetiche e lo stile di
vita dei partecipanti.
Dalle indagini è emerso come una buona assunzione di
pesce fosse associata a un minor rischio di morte: 9% in
meno per gli uomini e 8% in meno per le donne,
confrontando il quintile più alto con quello più basso di
assunzione di pesce.
pesce fosse associata a un minor rischio di morte: 9% in
meno per gli uomini e 8% in meno per le donne,
confrontando il quintile più alto con quello più basso di
assunzione di pesce.
Sono andati poi a vedere più da vicino per quali tipi di
malattie valesse questo 'regola': ebbene, per gli uomini i
maggiori benefici riguardavano specialmente la riduzione
del 37% del rischio di mortalità per malattie croniche del
fegato, del 20% per malattie respiratorie, 10% per quelle
cardiovascolari e 6% per il rischio di mortalità dovuto al
cancro.
malattie valesse questo 'regola': ebbene, per gli uomini i
maggiori benefici riguardavano specialmente la riduzione
del 37% del rischio di mortalità per malattie croniche del
fegato, del 20% per malattie respiratorie, 10% per quelle
cardiovascolari e 6% per il rischio di mortalità dovuto al
cancro.
Per le donne, la riduzione del rischio riguardava soprattutto
il morbo di Alzheimer (38%) e malattie cardiovascolari
(10%).Attenzione però a come cucinarlo: dalla ricerca
sembra infatti che il pesce fritto - se consumato in grandi
quantità - non abbia le stesse proprietà benefiche per le
donne, specialmente nel prolungare la durata della vita.
il morbo di Alzheimer (38%) e malattie cardiovascolari
(10%).Attenzione però a come cucinarlo: dalla ricerca
sembra infatti che il pesce fritto - se consumato in grandi
quantità - non abbia le stesse proprietà benefiche per le
donne, specialmente nel prolungare la durata della vita.
Anzi, sembra possa addirittura mettere a rischio la loro
salute, aumentando il rischio di morte per tutte le cause.
L'omega-3
Gli esperti hanno inoltre esaminato quali effetti avesse
l'assunzione di acidi grassi omega-3 a catena lunga - i
grassi buoni contenuti nel pesce -, riscontrando un ridotto
rischio di morte per problemi cardiaci in entrambi i sessi,
15% negli uomini e 18% nelle donne.
l'assunzione di acidi grassi omega-3 a catena lunga - i
grassi buoni contenuti nel pesce -, riscontrando un ridotto
rischio di morte per problemi cardiaci in entrambi i sessi,
15% negli uomini e 18% nelle donne.
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