martedì 7 febbraio 2017

Quali malattie si possono associare a unghie fragili ?

Quali malattie si possono associare a unghie fragili ?



















Le unghie fragili sono un segno e un sintomo che si manifesta con alterazioni nella forma e nella struttura delle unghie che appaiono fragili, facili alla rottura e allascheggiatura. Generalmente è un problema associato alla sindrome da unghie fragili, una condizione medica che si manifesta con più segni quali righe verticali(onychorrhexis), fessure orizzontali e verticali, sfaldamento degli strati che compongono l'unghia (onychoschizia), friabilità delle unghie.
La fragilità può essere transitoria, come effetto di condizioni esterni e temporanee, uso di prodotti chimici aggressivi, oppure persistente perché legata a patologie come ipo e ipertiroidismo, malattie su base immunitaria come il Lichen.





Quali malattie si possono associare a unghie fragili ?

Le principali patologie legate a unghie fragili sono le seguenti:  ANEMIA : (carenza di ferro)
  • Disturbi dell'alimentazione (bulimia, anoressia nervosa)
  • Eczema
  • IPERTIROIDISMO
  • IPOTIROIDISMO
  • Lichen planus
  • Micosi (patologie fungine)
  • Onicofagia
  • OMICOMICOSI  
  • Osteo-onicodisplasia ereditaria, nota anche come sindrome nail-patella (NPS) (in italiano "sindrome unghia-rotula")
  • PSORIASI 
  • SINDROME di SJOGREN  
  • Traumi
 , TUBERCOLOSI 
Si ricorda che questo non è un elenco esaustivo e che sarebbe sempre meglio consultare il proprio medico di fiducia in caso di persistenza dei sintomi.

Quali sono i rimedi contro le unghie fragili  ?

I rimedi variano a seconda delle cause che causano il segno o il sintomo. È quindi necessario rivolgersi al medico che indicherà gli esami e le terapie più efficaci. Generalmente, l'uso di pomate e lozioni a base di oli vegetali naturali rendono più morbide e idratate le unghie contribuendo a favorire la guarigione. Integratori a base di biotina (vitamina H appartenente al complesso delle vitamine B, anche detta vitamina B 8 ) vengono prescritti dal medico per favorire la resistenza delle unghie. Altri rimedi a base di silicio organico o zolfo sono ritenuti utili alla guarigione.
Può essere utile indossare guanti prima di immergere le mani nell'acqua o smalti speciali per chi si trova a contatto di frequente con prodotti chimici aggressive. Evitare di tenere le unghie troppo tempo in acqua o di applicare smalti e solventi.




In presenza di unghie fragili quando rivolgersi al proprio medico ?

Le unghie fragili non sono un'emergenza medica, ma è necessario rivolgersi tempestivamente al medico curante per la diagnosi dell'eventuale patologia collegata.

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domenica 5 febbraio 2017

DISBIOSI INTESTINALE e MICROBIOTA





La  disbiosi intestinale on è una patologia, ma è uno stato fisio-patologico che predispone, secondo numerosi studi, a un gran numero di patologie.
Consiste in una alterazione degli enzimi e della flora batterica che vive all’interno dell’intestino, chiamata anche microbiota intestinale, che causa una serie di sintomi a carattere non solo intestinale ma anche extraintestinale. 
Tra questi, spiccano per frequenza gonfiore, stitichezza, diarrea, riduzione della forza, malessere generale, cambiamenti dell’umore, disturbi del sonno, fino ad arrivare nelle donne a cistiti frequenti e candida vaginale.

Viviamo purtroppo in una società in cui le patologie degenerative, in primis quelle cardiache, metaboliche e neoplastiche costituiscono la prima causa di morbilità e mortalità.
L’incidenza crescente di sindrome metabolica è stata posta in relazione con un eccesso di nutrienti, conseguenza di un aumentato consumo di cibo e un ridotto fabbisogno, associato a ridotti livelli di attività fisica.
Gli studi scientifici più recenti e accreditati focalizzano però la loro attenzione anche su quella che viene considerata oggi la principale causa di numerose malattie, ovvero l' alterazione del  microbiota intestinale aprendo alla possibilità di curarle in futuro con un suo trapianto.



Si tratta di circa 2000 specie di batteri, tra cui Firmicules e Bacteroides, che hanno un metabolismo molto attivo in quanto degradano polisaccaridi come la cellulosa e producono acidi grassi e oligosaccaridi, vitamine, idrogeno, metano e prodotti solforati, oltre a intervenire nelle regolazioni a livello della barriera mucosa.
Hanno un peso totale di circa 1,5 kg, colonizzano l’intestino umano e si integrano perfettamente con esso in quantità di circa 9×1013 microrganismi, arrivando a costituire un vero e proprio organo in grado di influenzare lo stato di salute o di malattia di ogni individuo.

L’intestino costituisce infatti un ambiente idoneo per la loro crescita in quanto la lentezza del transito e l’abbondanza di residui alimentari agevolano la loro proliferazione. La loro presenza è fondamentale per numerose funzioni definite fin dalla nascita e condizionate non solo dal tipo di allattamento che riceve il bambino ma anche dallo stile di vita, tra cui spicca l’alimentazione. Agiscono, infatti, come barriera contro i patogeniregolano l’assorbimento dei nutrienti, la produzione dell’energia e lo sviluppo del sistema immunitario.



Ogni cambiamento (detto disbiosi) dell’equilibrio della popolazione batterica intestinale (definito eubiosiinfluisce negativamente sull’insorgenza e sull’andamento di molte malattie, tra cui obesità, allergie e intolleranze alimentari, patologie infiammatorie, cardiovascolari e metaboliche. Pertanto, l’analisi del microbiota intestinale può essere considerata come un nuovo e olistico target per il trattamento nutrizionale e non farmacologico di una serie di condizioni patologiche, anche attraverso l’integrazione con probiotici e prebiotici.



Le cause della disbiosi intestinale


Le cause della disbiosi intestinale vanno ricercate soprattutto nello stile di vita, tra cui ricordiamo una alimentazione non equilibrata e ricca di prodotti industriali, oppure una cattiva masticazione conseguente alla voracità.
Per questo uno dei principali rimedi a questa alterazione è correggere il proprio stile alimentare, non attraverso una dieta bensì attraverso un vero e proprio cambio di abitudini alimentari.  
Oltre alla cattiva alimentazione, contribuiscono a questo stato patologico anche ritmi di vita e di lavoro stressanti, abitudine al fumoalcool e altri vizi, sedentarietà e uso ed abuso di farmaci, tra cui ricordiamo soprattutto i lassativi, abitualmente utilizzati per la stipsi, oppure le terapie antibiotiche.
























Una cattiva gestione del sonno e un alterato ritmo sonno-veglia comportano una riduzione dei batteri buoni presenti all’interno del nostro intestino e uno squilibrio a favore dei batteri patogeni. L' aumento del cortisolo .  infatti, conseguente a un sonno poco riposante e allo stress, comporta questa condizione patologica anche nelle forme non lievi. Per questo sarebbe utile indagare il livello del proprio stress con appositi test diagnostici.




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gredienti: 109 - 1010 CFU totali per capsula di fermenti lattici vivi disidratati (Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus bulgaricus, Lactobacillus paracasei, Bifidobacterium animalis, Streptococcus thermophilus), Fecola di patate; Destrosio; Antiagglomerante: Magnesio stearato; Gelatina, Colorante: E171; Latte scremato in polvere.
Modalità d‘uso: per contribuire a migliorare la funzionalità e la qualità della flora batterica fisiologica intestinale,
1 capsula al giorno in corrispondenza di uno dei due pasti principali. 























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