giovedì 2 giugno 2016

TUMORE AL SENO PREVENZIONE ALIMENTAZIONE



LE PROPRIETA' DEL SULFORAFANO 

Il broccolo appartiene alla famiglia botanica delle Crucifere, così chiamate perché i loro fiori hanno quattro petali, 

disposti a croce. 

Proprietà Nutrizionali


I broccoli contengono vitamina A, essenziale per il buon funzionamento della vista e per mantenere sana la pelle, vitamina C, fondamentale per il sistema immunitario, e vitamina K, molto importante per la coagulazione del sangue. Inoltre, sono ricchi di sali minerali come il potassio, il ferro, il fosforo, il calcio e lo zolfo (al quale si deve il caratteristico odore durante la cottura), elementi indispensabili per la costituzione di cellule e tessuti e per l’idratazione cutanea.



























Quest’ortaggio contiene poche calorie, circa 30 per ogni 

etto, pochissimi grassi e vanta un buon potere saziante, il che la rende un alimento particolarmente indicato nelle
 diete ipocaloriche.






























I fitoestrogeni presenti riescono a contrastare l’insorgenza

 dei tumori connessi all’attività degli ormoni, quali il cancro alla mammella  all' utero e quello alla prostata.  La pianta matura dei broccoli, contenente indolo-3-carbinolo, 
ha effetti inibitori del cancro al seno.

Inoltre, il buon contenuto di sostanze antiossiddanti, come polifenoli, carotenoidi, indoli e sulforafano, li rende molto

 utili nella prevenzione dei tumori che colpiscono l’apparato digerente.

Tali composti sembrano anche avere effetti benefici contro patologie cardiovascolari, disordini neurologici, ed 

effetti di invecchiamento .






Questa sostanza si è rivelata molto utile anche per le persone affette da diabete, dal momento che essa contribuisce a riparare i danni all’apparato cardiovascolare provocati dall’iperglicemia. Alcuni ricercatori dell’università britannica di Warwick hanno effettuato dei test per verificare gli effetti del sulforafano sulle cellule dei vasi sanguigni di pazienti diabetici, scoprendo che esso riduceva del 73% i radicali liberi a contenuto di ossigeno, i cosiddetti “Ros” (Reacting Oxygen Species), e che attivava una proteina, 
la Nrf2, capace di proteggere le arterie dalla formazione di placche. I germogli di broccoli sono indicati in formulazione a protezione epatica da tossine ma anche nell’affaticamento epatico da farmaci; sono inoltre indicati come antiossidanti a scudo sui radicali liberi generanti dall’inquinamento così come nella prevenzione di malattie degenerative a carico delle strutture cellulari più sensibili; recentissimamente è stata indicato l’uso nelle patologie oculari.
























Proprietà Farmacologiche


Ampia è la ricerca scientifica attestante le proprietà 

benefiche dei broccoli e degli ortaggi delle Crucifere, come tutte le varietà di cavoli conosciuti.

Oggi sono note le molecole contenute in questi ortaggi.

Il broccolo è il “ padre ” vegetale di tutta la famiglia delle Crucifere.

La specie Brassica oleracea è selvatica e costituita a sua volta da numerose varietà, a cui si annoverano i comuni cavolfiori e broccoli (B. oleracea var. botrytis), i cavolini di bruxellels (B. oleracea var. gommifera), le rape (B. oleracea var. gongylodes o B. caulirapa).

Questi vegetali sono particolarmente ricchi di sulforafani, glucosinolati e altri antiossidanti. I sulforafani sono gli agliconi della glucorafanina (o sulforafano glucosinolato) naturalmente presente in tutte le specie Brassica. I sulforafani sono molto più potenti dei rispettivi glucosinolati e si formano all’interno della stessa pianta, durante i processi di macerazione, ad opera di un enzima, la mirosinasi (una glucoidrolasi). Chimicamente i sulforafani sono degli isotiocianati. Gli isotiocianati contengono nella loro struttura un atomo di zolfo, responsabile del caratteristico odore prodotto dalla cottura troppo prolungata del cavolo e dei suoi cugini appartenenti ala famiglia delle crucifere. Poiché ogni isotiocianato proviene dalla degradazione di un glucosinolato differente, la natura degli isotiocianati associati alle crucifere dipende evidentemente dalla natura dei glucosinolati presenti in questi ortaggi. Alcuni tipi di glucosinolati sono presenti in uguale quantità nelle crucifere, mentre certi tipi di ortaggi, appartenenti a questa famiglia, contengono livelli molti elevati di un particolare tipo di glucosinolato, e quindi dell’isotiocianato corrispondente.







Approfondendo gli studi è stato evidenziato che i germogli dei broccoli contengono una concentrazione di glucorafanina sino a 100 volte maggiore rispetto ai broccoli maturi e di vitamina C anche 200 volte superiore rispetto al seme. Nei broccoli maturi sono invece assai più concentrati dei derivati indolici, tipo l’indol-3-carbinolo, composti dotati comunque di forte attività antissidante. Questi indoli sono dei prodotti di degradazione dei glucosinati. Numerose sono le ricerche scientifiche già fatte circa il meccanismo di azione di tali composti ed è stato confermato che i sulforafani sono dei potenti induttori degli enzimi di fase 2 cioè dei meccanismi endogeni mediante i quali le cellule si proteggono dai danni ossidativi. 





































Studi preliminari indicano che i sulforafani dopo assorbimento siano metabolizzati e coniugati al glutatione a cui segue la via metabolica della cisteina Non si riportano tossicità, nè effetti collaterali significativi e non sono note controindicazioni particolari, eccetto per l’ipersensibilità individuale. Occorre in tener conto del meccanismo di induzione enzimatica epatica in caso di somministrazione di farmaci sensibili. Non usare in gravidanza ed allattamento.






Il broccolo è una grande barriera verde protettiva all’interno delle cellule umane contro molecole tossiche, chiamate radicali liberi dell’ossigeno.

Il corpo umano è una grande formula chimica, dove avvengono in ogni istante vitali e continue reazioni biologiche in grado di dare la vita e la salute.

Ogni cellula partecipa a dare efficienza ed energia a tutto l’organismo.

Durante questo straordinario e incessante lavoro cellulare si possono formare alcune molecole, ” prodotti di scarto  ”, chiamati radicali liberi dell’ossigeno.

Sono composti tossici e aggressivi, si chiamano “liberi” perché non sono bloccati dai sistemi di difesa e di pulizia che ogni cellula possiede.

E poiché sono “ liberi ” si diffondono all’interno della cellula creando danni irreparabili. La moderna ricerca medica sta evidenziando sempre di più il ruolo tossico dei radicali liberi dell’ossigeno.



























Con una cattiva alimentazione troppo ricca di alimenti di origine animale e povera di cibo di origine vegetale, quando c’è un eccesso di fumo di sigaretta o di alcool, la neutralizzazione di questi radicali liberi non è più assicurata.

Altre condizioni favorenti la comparsa dei radicali liberi all’interno delle cellule sono:
un eccesso di peso corporeo,
 le radiazioni ionizzanti che si accumulano durante esami radiologici,
 l’inquinamento dell’area respirata,
 una prolungata esposizione al sole,
 la sedentarietà con una cronica assenza di attività motoria,
 l’uso prolungato di alcuni farmaci.
 Il nostro organismo non ce la fa a “ pulire ” l’interno delle cellule, ad allontanare i radicali liberi e si ammala gravemente e degenera.





































Il broccolo argina con i suoi polifenoli e il sulforafano lo stress ossidativo individuale responsabile di un invecchiamento precoce e di gravi patologie.

Il broccolo è tra le verdure con più alto contenuto in polifenoli.

Una porzione di 100 grammi di broccolo contiene oltre 1 mg di polifenoli con un potere anti – ossidante (metodo ORAC) di 35.

La cottura causa variazioni nel contenuto di polifenoli.

La cottura in acqua porta alla perdita di circa il 70% dei composti fenolici, mentre la cottura a vapore fa perdere solo il 20%.






































Nella sua forma pura, il sulforafano glucosinolato (SGS) funziona come antiossidante indiretto. È questo il prodotto che sembra avere proprietà chemio-preventive. Come tale, questo composto chimico non neutralizza direttamente i radicali liberi come fanno ad esempio gli antiossidanti diretti come la vitamina E e C e il beta-carotene.
Gli antiossidanti indiretti inducono (o richiamano) l’attivita’ degli enzimi disintossicanti di Fase 2. Questi enzimi agiscono come meccanismo di difesa, innescando un’attivita’ antiossidante ad ampio spettro che neutralizza molti radicali liberi, ripetendo l’azione piu’ volte affinche’ i radicali liberi siano eliminati prima che causino danni cellulari che possono portare a mutazioni e, conseguentemente, alla nascita di tumori. 




























Gli effetti di questi antiossidanti indiretti restano attivi anche dopo che gli antiossidanti hanno lasciato il corpo, differentemente dagli antiossidanti diretti, che neutralizzano una sola molecola di radicali liberi per volta, e vanno distrutti durante il processo. Gli effetti degli antiossidanti indiretti durano piu’ a lungo, innescando un processo che continua ad essere efficace per giorni.



























Oltre agli effetti antiossidanti Il sulforafano risulta in grado di inibire la crescita delle cellule cancerose, contrastandone la riproduzione e potenziando l’attività di alcuni geni che hanno il compito di individuare e riparare il DNA danneggiato.

In alcuni esperimenti di laboratorio, il sulforafano ha mostrato proprietà preventive nei confronti della crescita di cellule cancerogene interrompendo il processo di divisione cellulare e inducendo l’apoptosi. È stato evidenziato che il sulforafano possa inibire la crescita delle cellule tumorali e indurre l’apoptosi in vitro nelle cellule mammarie, ovariche, pancreatiche, polmonari, e altre cellule cancerogene. Nei topi, i trattamenti con sulforafano hanno mostrato una riduzione della velocità di crescita di masse tumorali. 

































La maggior parte delle ricerche che riguardo l’attività del sulforafano sono focalizzate sulla sua capacità come inibitore degli deacetilase (HDAC, histone deacetylases). Su una ricerca pubblicata su Molecular cancer dai ricercatori inglesi dell`Institute of Food Research del Norwich Research Park si legge infatti che broccoli e simili sarebbero in grado di intervenire nel meccanismo di sviluppo, nella prostata, della cellula cancerogena, bloccandone l`evoluzione. Il merito è del sulforafano. La ricerca, condotta analizzando gli effetti del sulforafano sul tessuto prostatico umano e sulle cellule tumorali di alcuni topolini, ha dimostrato che la sostanza chimica sembra inibire la crescita del tumore alla prostata. Tutto ruota intorno al gene Pten, che svolge un ruolo di primaria importanza nella protezione, tra gli altri, dal carcinoma prostatico. Il gene è noto per proteggere la salute delle cellule impedendo loro di tramutarsi in tumorali: in alcune cellule, però, il gene manca o è difettoso, e questo può comportare che il cancro prenda il sopravvento. È qui che entra in gioco il sulforafano: questa sostanza chimica sembra infatti in grado di sostituirsi al gene Pten, quando difettoso, bloccando la cancerogenesi. Secondo i ricercatori, aver scoperto questa interazione del gene con il sulforafano potrebbe portare a nuovi trattamenti per il cancro alla prostata.































Studi cellulari e animali hanno mostrato che neutralizza i cancerogeni, che rinforza lo stato antiossidante, protegge gli animali dai tumori chimicamente indotti e ha un effetto inibitore sull’Helicobacter pylori (il sulforafano ha un effetto batteriostatico e battericida sull’H. pylori). Gli scienziati del Johns Hopkins School of Medicine, in Baltimora, vedendo che mangiando i germogli di broccoli, si aveva un miglioramento della sintomatologia ulcerosa, hanno deciso di investigare sulla relazione tra i germogli e le ulcere. Ed hanno scoperto che il composto chimico dei germogli di broccoli, ovvero proprio il sulforafano, poteva riuscire la’ dove gli antibiotici avevano fallito, cioe’ contro l’H. pylori che si annidava nelle cellule dove gli antibiotici non possono raggiungerlo e contro forme del batterio che erano resistenti agli antibiotici (PNAS, Proceedings of the National Academy of Sciences, 21 Maggio, 2002).






























Oltre a curare l’ulcera, uccidendo l’H. pylori ti protegge dallo sviluppare tumori allo stomaco, dato che avere i batteri vivi aumenta il vostro rischio di contrarre il tumore da 3 a 6 volte.

La stessa cosa si produce con dei tumori al seno ; in topi femmina, l’incidenza di un tumore mammario indotto chimicamente era nettamente ridotto così come la dimensione dei tumori negli animali a cui era stato somministrato del sulforafano per via orale; la somministrazione di polvere di broccoli a topi maschi inibisce lo sviluppo di lesioni cancerogene indotte chimicamente nel colon; la somministrazione di sulforafano a dei topi ai quali è stato trapiantato un tumore alla prostata diminuisce del 50-70% la dimensione dei tumori.































Il sulforafano dei broccoli inibisce le cellule staminali del cancro.
I ricercatori, che l’hanno messa alla prova in almeno una cinquantina di studi in tutto il mondo sui tumori dell’ovaio, colon, mammella, utero, prostata, vescica e contro il glioblastoma. Testato su topi, pazienti e cellule tumorali, ha mostrato una certa attività antiangiogenica (capace di bloccare la crescita dei nuovi vasi sanguigni che nutrono il tumore) e antiproliferativa.
 Qualche anno fa gli esperti dell’università dell’Illinois hanno spiegato che il massimo effetto del sulforafano si ha quando viene scaldato per 10 minuti a 60 gradi, praticamente a crudo. Il consiglio, allora, è di cuocere i broccoli a vapore per tre o quUn studio americano pubblicato su ‘Clinical Cancer Researc
h’ e condotto dall’equipe di Duxin Sun del Comprehensive Cancer Centre del Michigan ha evidenziato che il sulforafano e’ in grado di uccidere le staminali del cancro al seno e di prevenire la crescita di nuove neoplasie. 





























Lo studio ha valutato l’effetto di diverse dosi di sulforafano estratto dai broccoli su cellule di cancro al seno prelevate da topi malati. Le staminali del cancro sono le cellule-serbatoio che alimentano un tumore e che i tradizionali farmaci chemioterapici non sono capaci di colpire. Il sulforafano invece riesce a bersagliarle, anche se a concentrazioni superiori rispetto a quelle assunte consumando broccoli a tavola. Si è quindi osservato una netta riduzione delle staminali tumorali dopo il trattamento con questa sostanza e hanno anche rilevato che le cellule neoplastiche trattate non erano in grado di generare nuovi tumori. 



































Gli studiosi hanno poi testato il sulforafano su cellule umane di cancro al seno in coltura, confermando anche in questo caso l’effetto dell’estratto di broccolo sulle staminali tumorali. Hanno così osservato che i topi trattati con sulforafano risultavano avere meno cellule staminali tumorali, il che significa che non c’erano possibilità che sviluppassero ulteriori tumori. Ulteriori test su cellule umane di tumore al seno in laboratorio ha successivamente confermato la diminuzione del numero di staminali tumorali. La ricerca suggerisce dunque la possibilità di sperimentare un nuovo trattamento, basato sul sulforafano, che, combinato con altri composti chimici, avrebbe come target le staminali del tumore al seno 


Questa molecola è ben nota ai ricercatoattro minuti.






























Nell’intestino reagisce con tossine cancerogene, annullandole.

Passato dall’intestino nel sangue il sulforafano insegue, cattura e distrugge con azione prolungata nel tempo, anche dopo giorni dalla sua assunzione alimentare con i broccoli, i tossici radicali liberi.

Stimola e organizza tutti i sistemi di difesa naturale per mantenere efficienti tutte le cellule del corpo umano.

I broccoli contengono Phenethylisothiocyanate (PEITC): tale estratto può essere usato contro il tumore del colon . Gli studiosi sono partiti da ricerche passate, che indicavano come l’estratto in questione potesse alleviare i sintomi della colite ulcerose cronica. Vi è un legame tra colite ulcerosa e cancro del colon.




























I ricercatori hanno così condotto esperimenti su topi da laboratorio affetti da colite ulcerosa. Si è così notato come il PEITC alleviasse i sintomi clinici, riducendo il danno nei tessuti e nell’epitelio del colon. Inoltre, erano calati effetti negativi come il sangue nelle feci e la perdita di peso.

Questi studi rilevano che il consumo di un chilogrammo a settimana dei suddetti prodotti diminuisce del 50% il rischio di tumore all’intestino.

Nel corso di una serie di studi sulla capacità delle sostanze di origine naturale di indurre la morte delle cellule isolate di un tumore cerebrale infantile, il neuroblastoma, abbiamo osservato che il sulforafano è l’unica molecola di origine naturale in grado di indurre la morte di queste cellule un’ulteriore conferma della sua azione diretta sulle cellule tumorali.






























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