venerdì 16 febbraio 2018

INTESTINO FLORA INTESTINALE PROBIOTICI


Intestino, flora intestinale e probiotici: intestino sano... In corpo sano !











Intestino, un organo dalle molteplici funzionalità: se un tempo si riteneva che il suo ruolo principale fosse relativo alla digestione del cibo, all'assorbimento delle sostanze nutritive e all'eliminazione delle scorie, oggi scopriamo che questo organo lungo sette metri nasconde altre peculiarità. L'intestino è, infatti, "depositario" del sistema immunitario: basti pensare che il 70% delle cellule immunitarie del nostro corpo si trova proprio lungo le sue pareti













Al suo interno vivono più di 100.000 miliardi di batteri che svolgono un ruolo di fondamentale importanza per la salute dell’organismo umano: la flora batterica intestinale contribuisce alla protezione dai batteri patogeni, concorre a completare i processi di digestione, assorbimento dei nutrienti e espulsione di tossine e scorie, contribuendo allo stesso tempo il buon funzionamento del sistema immunitario, la barriera verso le minacce esterne. 















Ecco perché avere un intestino sano significa mantenere il nostro corpo in salute.









SALUTE E FLORA INTESTINALE: L’IMPORTANZA DELL’EQUILIBRIO

Eppure la flora intestinale può compromettersi: cattiva alimentazione, uso prolungato di medicinali o antibiotici, stress psico-fisico, vita sregolata sono alcuni dei fattori che possono generare uno stato di disbiosi intestinale,  ovvero un’alterazione della flora batterica enterica. Si viene cioè a creare uno squilibrio tra i batteri che svolgono un’azione benefica sull’organismo (e che abitano normalmente le pareti dell’intestino) e i batteri patogeni. Uno stato di disbiosi può avere molteplici conseguenze sullo stato di salute del corpo: gonfiore addominale, difficoltà digestive, stitichezza o diarrea, sono solo alcuni dei sintomi che possono far supporre uno stato di disbiosi.















Ma quali sono le armi che abbiamo a disposizione per prenderci cura del nostro intestino e, di conseguenza, della salute di tutto il nostro corpo ?










INTESTINO IN EQUILIBRIO: L’IMPORTANZA DELL’ALIMENTAZIONE 

Quello che mangiamo si ripercuote sulla qualità della flora intestinale e, di conseguenza, sulla salute dell'intestino e dell'intero organismo. L’alimentazione svolge quindi un ruolo centrale sia nella salvaguardia che nella promozione della salute: mangiare in modo consapevole diventa un importante mezzo attraverso il quale l’essere umano può non solo migliorare la qualità della propria vita, ma renderla più lunga e appagante.















Variare quotidianamente la nostra dieta, per esempio, è un ottimo modo per fornire al nostro organismo tutto ciò di cui ha bisogno: frutta e verdura (di tutti i tipi e di tutti i colori) non devono mai mancare in tavola, così come legumi, cereali (preferibilmente integrali) e tagli differenti di carne e pesce. Inoltre, idratarsi correttamente bevendo almeno 6-8 bicchieri di acqua al giorno aiuta il nostro corpo a mantenersi in salute, nonché a facilitare il transito intestinale, contribuendo così alla salute del nostro organismo.






















Quando si parla di intestino, poi, sentiamo spesso nominare i cosiddetti probiotici. Scopriamo di che si tratta.

 









PROBIOTICI E FLORA BATTERICA: UN PO’ DI STORIA

La scoperta dei probiotici si deve al premio Nobel Metchnikoff, biologo e immunologo russo che, analizzando la longevità delle popolazioni caucasiche (in particolar modo dei contadini bulgari) mise in relazione il loro ottimale stato di salute fisica e mentale alla loro dieta, ricca di acido lattico e fermenti lattici. Analizzando al microscopio il latte acido consumato abitualmente da queste popolazioni, il premio Nobel mise in relazione i suoi effetti per la flora batterica intestinale, con la presenza di un bacillo che lo scienziato battezzò col nome di Lactobacillus bulgaricus.








PROBIOTICI: 

QUALI SONO I PIÙ COMUNI E IN QUALI ALIMENTI SI TROVANO

Ma quando parliamo di probiotici, di cosa stiamo parlando? La parola "probiotico" si riferisce a quei microrganismi che, dopo essere stati introdotti all'interno dell'organismo attraverso l'alimentazione, si dimostrano capaci di produrre funzioni benefiche per il corpo. Ma in che modo un probiotico si definisce tale ? 


















Scopriamo le caratteristiche principali dei probiotici: resistenti ai succhi gastrici, alla bile e al succo pancreatico, i microorganismi probiotici, dopo essere giunti nell'intestino, devono essere in grado non solo di moltiplicarsi, ma di essere attivi e vitali, esercitando un'azione capace di contribuire all'equilibrio della microflora intestinale attraverso una vera e propria colonizzazione diretta. La quantità di microrganismi probiotici sufficiente per ottenere tale colonizzazione deve essere di almeno 109 cellule vive per ceppo al giorno.












Scopriamo quali sono i probiotici più comuni e in quali cibi possiamo trovarli.















I probiotici sono una famiglia molto numerosa: per semplificare si possono nominare i più studiati, che appartengono al genere lactobacillus (Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus reuteri, Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus paracasei, Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus, Lactobacillus salivarius, Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum) e bifidusbacterium (Bifidobacterium longum, Bifidobacterium bifidum, Bifidobacterium breve, Bifidobacterium infantis, Bifidobacterium animalis, Bifidobacterium lactis).
















Possiamo trovare i microrganismi probiotici nei cosiddetti cibi fermentati: yogurt, formaggi fermentati ma anche miso, kefir, tè kombutcha, crauti e tempeh dovrebbero far capolino sulle nostre tavole.




















E se formaggi fermentati e yogurt sono alimenti che da sempre fanno parte della classica dieta mediterranea e i crauti sono facilmente reperibili sugli scaffali dei supermercati, andiamo a scoprire qualcosa in più su alimenti più "esotici" come tempeh, miso e kombucha.






















Il tempeh è un alimento fermentato, proveniente dalla lavorazione dai semi di soia gialla. Molto utilizzato nel sud-est asiatico, il tempeh è ricco di fibre e vitamine.






















Il miso, derivante anch'esso dai semi di soia gialla, è una pasta fermentata di origine giapponese alla quale possono essere aggiunti altri cereali. Ricco di proteine, vitamine e sali minerali, si tratta di un alimento largamente consumato nel Sol Levante.















Il tè kombucha, invece, è una bevanda fermentata proveniente dalla Cina, paese in cui è consumata fin dai tempi più antichi, tanto che le testimonianze riguardanti il suo uso risalgono addirittura al 250 a.C.
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