venerdì 8 agosto 2014

PSORIASI e CHERATTOSI ATTINICA come trattare correttemente

Psoriasi e cheratosi attinica Come trattarle correttamente

Nei Paesi occidentali si stima che il 3-5% della popolazione generale sia colpito da questa patologia, ma probabilmente 

si tratta di percentuali sottostimate.





Perché ancora oggi tanti pazienti non si trattano o 

non lo fanno nel modo corretto?

La psoriasi è una patologia cronica della pelle che si 
manifesta con la comparsa sulla cute di chiazze arrossate, eritemato-desquamative che per anni possono essere 
confuse con altre malattie cutanee, come l’eczema o
 la dermatite seborroica. 

  Può comparire a qualunque età e si presenta sotto 

forme cliniche molto diverse tra cui, il tipo più comune,

la psoriasi a placche. Le lesioni di solito riguardano 

cuoio capelluto, gomiti, ginocchia, regione sacrale ed 

unghie. Fino a qualche anno fa sicuramente la psoriasi 

lieve-moderata era poco conosciuta dalla popolazione 

e di conseguenza sottodiagnosticata e sottotrattata. 


Attualmente, grazie alle campagne di sensibilizzazione

 e al ruolo sempre crescente del dermatologo, le cose 

sono migliorate, anche se bisogna dire che ancora 

poche persone sono a conoscenza delle possibilità e 

dell’efficacia delle terapie disponibili. All’inizio quando 

ci si accorge delle lesioni i pazienti sono portati a 

nascondere il problema, a sottovalutarlo, poi col

 passare del tempo si rendono conto che è necessario 

affrontare seriamente la cosa con il proprio medico. 

Si arriva mediamente a una diagnosi dopo tre-cinque 

anni, anche perché non sempre la malattia si

 manifesta chiaramente sin dall’inizio. 


Una volta diagnosticata, i pazienti solitamente perseguono 

la terapia all’inizio, ma col tempo, data la cronicità e

 la ricorrenza delle lesioni che necessitano frequentemente 

trattamenti per lunghi periodi, fanno fatica ad accettare 

la realtà e si stancano soprattutto perché le terapie non 

sono così facili da applicare e non sono completamente 

risolutive, per cui la malattia tenderà a ripresentarsi

.


  Un'altra patologia della pelle spesso sottovalutata e 

poco conosciuta è la cheratosi attinica: ci può spiegare 

cos'è e se può essere considerata una lesione 

precancerosa? 



Perché la prevalenza di questa malattia è in aumento? 



La cheratosi attinica è una lesione della pelle causata 

dall’esposizione ripetuta negli anni e non protetta ai

 raggi ultravioletti del sole; si presenta sotto forma 

di aree circoscritte piatte rosse alla base e cheratosiche, 

ruvide al tatto, isolate o confluenti tra di loro. 

Le zone della cute che risultano coinvolte più di frequente 

sono quelle maggiormente esposte al sole: volto, cuoio 

capelluto, mani e avambracci. La patologia si manifesta 

quindi con la comparsa di lesioni multiple (a volte molto 

numerose, oltre una decina), di piccole dimensioni, da 

qualche millimetro a 1-2 centimetri, di colore rosa-bruno o 

biancastre, con margini lievemente sfumati, modicamente 

rilevate, con squame di piccole dimensioni bianco-

grigiastre, ben aderenti alla pelle e perciò non facilmente 

asportabili con il grattamento superficiale, che 

conferiscono alle lesioni.






 

Quali sono le principali manifestazioni cliniche della 

psoriasi, in particolare quella lieve e moderata ? 

Perché ancora oggi tanti pazienti non si trattano o non lo 

fanno nel modo corretto? 


La psoriasi è una patologia cronica della pelle che si 

manifesta con la comparsa sulla cute di chiazze arrossate, 

eritemato-desquamative che per anni possono essere 

confuse con altre malattie cutanee, come l’eczema o la 

dermatite seborroica. Può comparire a qualunque età e si 

presenta sotto forme cliniche molto diverse tra cui, il tipo 

più comune, la psoriasi a placche. Le lesioni di solito 

riguardano cuoio capelluto, gomiti, ginocchia, regione 

sacrale ed unghie. Fino a qualche anno fa sicuramente la 

psoriasi lieve-moderata era poco conosciuta dalla 

popolazione e di conseguenza sottodiagnosticata e 

sottotrattata. 




Che ruolo gioca l’età ?

L’età è un fattore di rischio importante: dopo i 50-60 anni i 

casi aumentano progressivamente, anche se attualmente 

si nota la tendenza ad un incremento di cheratosi attinica 

tra le fasce d’età più giovani, a causa di una maggiore e 

prolungata esposizione ai raggi solari. Si ritiene che tra i 

30 e i 70 anni sia affetto da cheratosi attinica circa il 16% 

della popolazione generale. Anche il tipo di pelle influenza 

il rischio di avere cheratosi attiniche, con una maggiore 

probabilità per chi ha la pelle più chiara e tende più spesso 

a scottarsi al sole.    


                                                                          





Quali sono i rischi ai quali va incontro una persona con 

cheratosi attinica e quanto è importante controllarsi?

Non è possibile prevedere l’evoluzione delle singole 

lesioni verso la progressione in carcinoma squamoso 

cellulare. Il rischio risulta tanto più elevato quanto più 

numerose sono le lesioni, l’avere già avuto altre neoplasie 

cutanee e la presenza di immunodepressione, in 

conseguenza di malattie o trattamenti con farmaci 

immunosoppressori o per età. Il carcinoma 

squamocellulare dunque è un tumore maligno che richiede 

una diagnosi precoce e un trattamento adeguato. 

L’obiettivo terapeutico è quello di trattare tutte le lesioni, 

soprattutto quelle in fase iniziale come le cheratosi 

attiniche, proprio per evitare le conseguenze 

dell’evoluzione in una forma maligna invasiva e 

aggressiva. 


È opportuno inoltre trattare anche la cute circostante alle 

lesioni visibili, il cosiddetto “campo di cancerizzazione”, 

cioè la zona di pelle circostante apparentemente sana che 

a volte può contenere lesioni ancora non rilevabili a occhio 

nudo. Il percorso è piuttosto semplice: il paziente deve 

rivolgersi allo specialista che formula la diagnosi clinica 

attraverso l’ispezione della cute e delle lesioni; raramente 

c’è bisogno di ricorrere a una biopsia, 

determinando quale terapia prescrivere.


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