Le regole della prevenzione, gli esami per
riconoscerla, le terapie più efficaci per evitare
che il problema degeneri, causando
conseguenze pericolose.
Oltre 200 milioni di persone in tutto il mondo
sono affette da osteoporosi, e tuttavia spesso
questa condizione non viene riconosciuta o
diagnosticata per via dell´assenza di sintomi.
La maggior parte delle persone scopre di
avere l´osteoporosi solo quando subisce la
frattura di un osso.
l’ospedalizzazione, la riabilitazione e spesso la
residua disabilità, aggravata dall’età dei
pazienti fratturati e osteoporotici.
Complessivamente in un anno lo Stato spende
circa 1,2 miliardi di euro in conseguenza delle
fratture di femore.
L'osteoporosi si presenta in maniera
pressoché inequivocabile. I suoi sintomi sono
anzitutto dolori fastidiosi e continui nel tratto
dorsale e lombare della colonna vertebrale,
che si fanno più forti quando ci si alza da una
posizione seduta. Nella fase più avanzata
della malattia, poi, aumenta vertiginosamente
il rischio di fratture: le zone più colpite, in
questo caso, sono il femore, il polso e l’anca.
Le donne, minate dai cambiamenti ormonali
della menopausa, sono le più colpite: in
particolare il 25-40% oltre i 50 anni e circa il
70% oltre i 70. Ma anche gli uomini sono a
rischio: dopo i cinquant’anni un uomo su
cinque soffre di fratture correlate ad
osteoporosi; in caso di fratture al femore, la
percentuale di mortalità nell´anno successivo
è più alta negli uomini che nelle donne.
In Italia sono circa cinque milioni le persone
colpite, il doppio ne sono previste per il 2020,
e ogni anno almeno 90 mila persone
incorrono in una frattura al femore: il 5%
degli over 70 muore nella fase acuta (cioè nei
giorni successivi al ricovero per la frattura),
mentre il 15-20% non supera l’anno dal
momento della frattura. Nel 25% dei casi,
infine, la frattura si ripete.
colpite, il doppio ne sono previste per il 2020,
e ogni anno almeno 90 mila persone
incorrono in una frattura al femore: il 5%
degli over 70 muore nella fase acuta (cioè nei
giorni successivi al ricovero per la frattura),
mentre il 15-20% non supera l’anno dal
momento della frattura. Nel 25% dei casi,
infine, la frattura si ripete.
I costi socio-sanitari sono enormi !
L´esame giusto: la Moc
Una volta che si ha il sospetto di
un’osteoporosi, a quali esami bisogna
affidarsi per eliminare ogni dubbio? Ve ne
sono diversi, ma il più attendibile resta
senz’altro la Moc
(mineralometria ossea computerizzata), cui ci
si può sottoporre in qualunque centro
diagnostico, e che serve a misurare la
consistenza delle ossa in vari punti dello
scheletro. Dura una decina di minuti circa ed
è completamente innocua: il paziente deve
limitarsi a inserire l’avambraccio in
un’apparecchiatura.
Quali controlli periodici ?
Anche se è tipica dell’età avanzata, è sempre
meglio sottoporsi ai primi controlli intorno ai
25 anni. È verso i 30, infatti, che lo scheletro
raggiunge la sua massima consistenza. Da
quel momento in avanti, comincia un lento
calo della densità delle ossa.
calo della densità delle ossa.
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